14 December 2016

Grazia Italy: The Tennis Player Ana Ivanovic: "The real race is against myself"

By Marina Speich

«È davvero la donna più bella che abbia mai visto». A dirlo non è stato un fan qualsiasi, ma il neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha incontrato la tennista Ana Ivanovic tempo fa in una visita d’affari a Belgrado. Ne è rimasto talmente folgorato che, con l’allora premier serbo, invece di discutere d’investimenti, per un quarto d’ora ha parlato solo di lei. L’atleta, 29 anni, global ambassador del marchio Shiseido, è indiscutibilmente una delle più attraenti sportive del mondo.

Ma è anche molto immediata e spontanea, come scopro nel nostro incontro a Verona. Il 2016 è stato un anno anomalo per Ana con poche soddisfazioni sul campo, a causa di alcuni problemi fisici al polso e al piede. Però le ha dato molte gioie in amore: quest’estate, a Venezia, ha sposato Bastian Schweinsteiger, calciatore tedesco, campione del mondo, ora nella squadra del Manchester United.

Per la tennista la stagione del riscatto sportivo ricomincerà fra poco: giocherà il 2 gennaio nel torneo internazionale Wta di Auckland, vinto tre anni fa. Fra poco partirà per la Nuova Zelanda e a Natale passerà forse qualche giorno in Serbia. «Sono sempre in viaggio, mi sento un po’ come una zingara», racconta. «Negli ultimi mesi non ho giocato spesso e sono stata molto a Manchester, accanto a mio marito».

Nella sua carriera, chi le è stato più vicino della sua famiglia?

«Quando ho iniziato a giocare a tennis, mi seguiva sempre mio padre perché mia madre si dedicava a mio fratello Milos, che oggi ha 25 anni, ha studiato economia e lavora nell’azienda di famiglia. Poi, quando ho iniziato a viaggiare molto, è stata lei a stare con me: parla bene l’inglese. Per un certo periodo ha fatto l’avvocato, ma ha smesso quando il mio Paese è entrato in guerra: c’era molta inflazione, il suo stipendio perdeva continuamente valore e così ha deciso di occuparsi solo di noi». 

I suoi genitori hanno fatto molti sacrifici per lei? 

«Sì, ma anche mio fratello: mia madre viaggiava con me anche per diversi mesi, lui era un bambino, forse avrebbe avuto bisogno di averla più vicino». 

Farebbe come sua madre se, in futuro, suo figlio volesse seguire la sua stessa carriera?

«Sì, anche se mi auguro che non accada, perché quella del tennista è una vita difficile, senza un’infanzia normale». 

Durante la guerra in Serbia, negli Anni 90, lei era una bambina che giocava a tennis in inverno in una piscina vuota. Lo sport è stato un modo per superare questa fase difficile per il suo Paese?

«No. Il tennis sarebbe stata comunque l’isola in cui rifugiarmi. Da piccola ero molto timida, non mi sono mai sentita a mio agio all’asilo e a scuola. Ero una secchiona e nessuno aveva voglia di stare con me. Sono stata un’adolescente noiosa: le cose un po’ pazze non le ho fatte mai». 

Quest’anno, a causa degli infortuni, ha perso qualche posizione nella classifica mondiale. Per una grande tennista è possibile non pensare ai punteggi?

«Ogni tanto ci si può dimenticare della graduatoria, ma non delle sconfitte, spesso dolorose. La gente pensa che tu abbia perso solo una partita. Solo tu sai che il dolore ti ha tolto la fiducia in te stessa».

È difficile imparare a superare le sconfitte?

«Per me sì: non sono mai andata in classe senza aver studiato. Solo con il tempo ho capito che nel tennis non hai tutto sotto controllo, il tuo avversario può essere in una forma strabiliante, non dipende da te. All’inizio per me perdere significava che mi ero lasciata andare, che ero stata debole. Solo quando ho iniziato ad accettare che potevo essere imperfetta tutto è diventato meno faticoso. Ma sono ancora molto severa con me stessa».  

Riesce a immaginare un mondo senza gare?

«No, competo in qualsiasi cosa, anche quando gioco a carte: se non vinco mi arrabbio».

Grazie al suo esempio e a Novak Djokovic, oggi il tennis è diventato molto popolare in Serbia. Siete amici?

«Sì, da prima che prendessimo una racchetta in mano. Suo zio era compagno di scuola di mio papà e ci siamo conosciuti a 4 anni in montagna in un parco giochi».

Ci ha parlato delle fatiche della sua vita da tennista. Ci racconti almeno un privilegio.

«Avere un massaggiatore personale che ogni giorno si prende cura di me».

Lei è bellissima. Qual è la sua beauty routine?

«Tutte le mattine mi lavo il viso e uso Ultimune Power Infusing Concentrate di Shiseido, un attivatore del sistema di difesa della pelle. Se gioco all’aperto metto anche una protezione solare».

Come si trucca?

«In modo quasi impercettibile: mascara, ogni tanto l’anti-occhiaie e, ovviamente, il rossetto».

Il suo posto preferito per fare shopping?

«New York: quando gioco lì torno a casa con tre valigie in più. Ma di solito sono un’appassionata di acquisti online. A Milano sono venuta solo una volta. La prossima, mi promette di accompagnarmi per negozi?»

 

More Off court News

  • 15 September 2015
    Ana for Shiseido: WetForce Campaign Shoot
  • 15 September 2015
    Ana for Shiseido: Press Event